Le elezioni del nuovo Governatore in Sardegna
Domenica e lunedì, qui in Sardegna, si è votato per l’elezione del nuovo Governatore.
Non è andata bene, non è andata come molti di noi speravano. Ha vinto il candidato del centro-destra, ha vinto chi non avrei mai voluto che vincesse.
Io non lo conosco, ma conosco bene chi sta dietro le quinte, chi ha sostenuto e incanalato la sua “ascesa”.
Sono molto delusa e soprattutto estremamente irritata.
Ma non col nuovo Presidente, sono irritata nei confronti dei miei conterranei, di quel 50% e oltre di sardi che hanno votato per il centro-destra.
Molti diranno: “Ma in un regime democratico le cose vanno così, bisogna rispettare le scelte di tutti!”
Certamente, è più che giusto, ma solo quando le scelte vengono fatte dopo che ci si è documentati, dopo aver approfondito e riflettuto, dopo aver conseguito almeno una discreta conoscenza dei fatti.
Quando si vota, si dovrebbe essere consapevoli, sapere esattamente per chi stiamo votando e perché lo stiamo votando.
Non è uno scherzo governare una regione, in modo particolare quando si tratta di regioni complesse e problematiche come la Sardegna. Non si può improvvisare né andare per tentativi, ci vuole un progetto serio, anche a lungo termine, bisogna conoscerne bene i problemi e le difficoltà, i nodi mai risolti.
Bisogna anche amarla, volerne una crescita graduale ma continua, e soprattutto essere “disinteressati” ai “propri” interessi.
Nei giorni precedenti le votazioni, parlando, scambiando pareri, mi sono resa conto di quanti, tra noi, vadano al voto completamente disinformati, con una conoscenza generica, superficiale dei candidati e, in modo particolare, dei loro programmi.
Quando smetteremo di “ragionare” con la testa degli altri? Quando finiremo di fare nostri i pensieri e le opinioni altrui?
Abbiamo la capacità e la possibilità di riflettere sui fatti e anche sui comportamenti dei singoli, perché non usare gli “strumenti” a nostra disposizione?
Soltanto allora la “mia” Sardegna crescerà.
Solo allora la “mia”, la “nostra” Italia comincerà a guardare con lucidità agli avvenimenti politici e con maggior fiducia ad un futuro basato su valori autentici.
P.M.C.