(foto da web)
Vi passai il giorno seguente
con un bimbo per mano,
mio figlio, di due anni soltanto.
Non sapevo neppure
quel che era successo,
in vacanza non sempre
si legge il giornale.
Transenne dovunque
e volti disfatti,
rovine
per terra, nell’aria e nei cuori.
“E’ successa una strage”,
mi disse qualcuno,
“la gente partiva serena,
era tanta, ieri,
qui, alla stazione”.
Che silenzio, che orrore,
poche le parole
per parlar di qualcosa
che non ha spiegazione.
Trentun anni trascorsi,
sono tante le vite finite
e non solo dei morti.
Un non senso
che non può aver perdono,
un dolore
per il quale non ci sono attenuanti
e purtroppo, ancora,
neppure i mandanti.
(Dalla raccolta ” (Ri)percorrendo universi” )