(foto da web)
Qualche giorno fa, mentre scorrevo, prima di mandarli al macero, alcuni quotidiani vecchi di una decina di giorni, mi sono ritrovata a leggere un articolo abbastanza singolare.
Raccontava un fatto che si commenta da solo, per una volta una storia esemplare.
Il protagonista è un lavoratore, e sin qui niente di nuovo, magari ci fossero buone nuove sui lavoratori, dobbiamo aspettare, purtroppo, tempi migliori, speriamo non lontani!
Non ricordo bene il nome essendo lui straniero, mi sembra Mohamad ed è pachistano.
Tempo addietro, aveva aperto in una città del nord una sorta di call center dando lavoro a diversi lavoratori stranieri come lui, poi la crisi ha incominciato a farsi sentire e il lavoro di Mohamad e dei compagni ha avuto il suo epilogo.
Lasciata la grande città, Mohamad ha incominciato un’altra attività, quella dell’ambulante; si è messo a vendere sulle spiagge piccoli oggetti colorati, belli da vedere ma di poco valore, braccialetti e orecchini, proprio quelli che vediamo spesso sui nostri litorali.
Sin qui, niente di speciale forse, se non fosse per la buona abitudine di Mohamad di portare con sé un blocchetto di ricevute fiscali, tutti i giorni, senza dimenticarlo una sola volta a casa.
Tutti i giorni, ogni volta che sulla spiaggia vende qualcosa non accetta i soldi se non ha prima consegnato all’acquirente la sua ricevuta.
E davanti agli sguardi meravigliati spiega con grande pacatezza che questo è ciò che lui ha sempre fatto e che ritiene di dover continuare a fare. L’unica cosa che lo stupisce è il fatto che, nonostante la ricevuta, molti pretendano ancora uno sconto su ciò che hanno acquistato.
Il giornalista conclude l’articolo dicendo che, nello stesso giorno in cui ha incontrato Mohamad, è entrato in un bar o in un negozio, ha consumato o acquistato qualcosa, poi ha atteso invano lo scontrino, mentre la titolare senza battere ciglio gli diceva che era molto dispiaciuta perché proprio quel giorno la cassa non funzionava proprio.
Che incredibile coincidenza!