Il 14 febbraio non è solo il giorno di San Valentino, ma anche e soprattutto la giornata dedicata a tutte le donne che hanno subito violenza, per le strade e dentro le case, spesso, o quasi sempre, le proprie.
A tutte loro, da donna, dedico questo testo.
foto da web
Buio
Sono qui
distesa seminuda
nell’angolo più buio
della strada.
A malapena ricordo con terrore
quel che è stato.
Mi guardo intorno,
nessuno accanto a me
ad alleviarmi il vuoto
e il dolore.
Fa freddo, è inverno,
e io qui
con gli abiti strappati
e il corpo lacerato.
Mi alzo con fatica,
raccolgo le mie cose
ovunque sparpagliate,
mi copro disgustata,
provo pietà per me
e stento a ritrovarmi.
Ecco, sento dei passi
e la paura cresce…
E’ una giovane coppia
di passaggio,
la mano tiepida
di un’altra donna
stringe la mia,
barcollo per la nausea e l’incertezza,
cerco un appiglio.
E’ il suo braccio sicuro, ora,
a sostenermi.
P.M.C.
“…la mano tiepida
di un’altra donna
stringe la mia,
barcollo per la nausea e l’incertezza,
cerco un appiglio.”
Cara Piera, apprezzo molto il tuo impegno civile, volto a denunciare tutte le ingiuste violenze efferate, e ad esprimere autentica com-passione.
Un abbraccio
franca
Il fatto è che purtroppo possiamo fare solo questo, non molto di più.
Grazie, Franca, ora vengo da te.
Piera
In ritardo ma condivido il tuo pensiero, Piera, e sempre.
Quanta tristezza in questa umana, delicata poesia!
Grazie, con affetto
Gavino
Grazie, sei sempre gentile.
Sono davvero troppe le donne che sembrano non aver diritto al rispetto, dando a questo termine il senso e il valore più ampio possibile.
Il 14 ho partecipato ad un incontro sul tema della violenza, è stato interessante e doloroso, hanno proiettato delle immagini che giustamente equivalgono a dei pugni sullo stomaco. Una cosa tuttavia mi ha colpito favorevolmente, erano presenti molti uomini, e non era poi così scontato, come giustamente ha detto una delle relatrici che, recentemente, aveva partecipato ad un altro incontro. Un solo uomo presente.
Un caro saluto, Gavino, estendilo anche ai tuoi.
Piera
È una poesia bellissima, nuda, di una semplicità che traccia parole di fuoco. Le violenze contro le donne aumentano in una società godereccia e pecoreccia. E nell’intimità della famiglia, talora, le violenze fisiche e psicologiche del maritino sono altrettanto disgustose. Molti uomini presenti a quel convegno sulla violenza contro la donna? È buon segno, del resto non si fa di tutte le erbe un fascio, è ovvio. Ho conosciuto anch’io, nel corso della mia vita, alcuni uomini di valore in mezzo alla zavorra, ma anche noi donne sappiamo come incrudelire, con altro stile altrettanto efficace.
Scusa il ritardo, Mimma, e grazie per questo tuo commento.
Fuori casa o all’interno delle famiglie continuano i casi di violenza sia fisica che psicologica, come ben dici, e non sembrano proprio diminuire, anzi. Certo, la presenza di tanti uomini agli incontri e nei dibattiti consola un poco, ma anche questo non sempre avviene, ce lo confermano le relatrici, per cui la strada sembra ancora piuttosto in salita, a giudicare da tutto ciò che continuiamo a sentire e a leggere.
Ciao, buona scrittura e buona pittura.
Piera
Ciao cara Piera una poesia molto intensa ed emozionante.
I tuoi versi esprimono con la giusta crudezza come l’essere umano sappia essere tanto crudele verso i suoi simili, ma al contempo, esprime come senza il sostegno dei nostri simili siamo incapaci di rialzarci.
Un problema sempre troppo sottovalutato da troppi.
Un caro saluto Gaetano
E’ proprio vero, Gaetano, spesso il comportamento degli uomini è privo di coerenza, da un lato c’è quello che vede solo il proprio tornaconto, il desiderio di soddisfare i propri bisogni, anche a costo di ferire e di uccidere la propria vittima, dall’altro, e per fortuna, c’è la persona equilibrata, solidale e sensibile, che sa dimenticare anche se stessa per tendere la mano al proprio simile. Siamo animali complessi e terribili, capaci di compiere gli atti più meschini ma anche, più raramente, atti di straordinaria nobiltà. L’ideale sarebbe, pur tra tanti errori, non trascendere mai.
Grazie sempre.
Piera