Te ne sei andata
a navigare tra le stelle
come un coraggioso comandante
sulla nave.
Ora nessun ostacolo
tra te e l’universo
nessun limite
legato alla materia.
Così mi piace immaginarti,
Margherita,
libera di soddisfare tra i pianeti
le tue curiosità.
Libera come sempre tu sei stata
mai tenuta in catene
da invisibili lacci
o falsi pregiudizi.
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Margherita Hack è partita per il suo viaggio più lungo lasciando un’intensa scia luminosa dietro di sé, una straordinaria passione, una profonda curiosità per l’universo tutto, per ogni cosa non conosciuta, per ogni minuscolo punto dell’infinito firmamento. Ci ha lasciato il suo rigore, la sua incredibile fede nelle capacità della mente, il suo ateismo, la determinata convinzione che la vita sia esclusivamente su questa terra e non oltre, non altrove.
Ironica, dissacrante, arguta come tutti gli abitanti della sua regione, la Toscana, ha voluto prendere a piene mani ciò che la vita regala, sempre controcorrente, sempre in schietta contrapposizione con chi della vita oltre la morte ha un’altra concezione.
Vegetariana da sempre, come la famiglia nella quale è nata, credo non abbia mai neppure conosciuto il sapore della carne, convinta sostenitrice del fatto che si possa vivere bene e a lungo anche senza consumarne.
Amava la natura, l’attività fisica e gli animali proprio come amava l’universo, convinta che ogni forma di vita ne facesse parte. Amava in modo particolare i gatti e se ne circondava. E per l’intera vita ha amato un unico compagno, suo marito Aldo, settant’anni trascorsi insieme.
Impossibile rinchiudere una donna così dentro ipotetici schemi, Margherita Hack ha portato con sé questa sua straordinaria capacità di essere libera, è stata la sua fortuna, e forse, talvolta, la sua fatica.