L’omaggio di una giovane poetessa, Glò D’Alessandro, alla sua città, alla bella città che l’ha accolta.
L’autrice sembra conoscerla bene, nel suo essere “lunare” e ugualmente “solare”, ne conosce il vento che “trascina”, leva il respiro e rischia di far cadere, le belle piazze, e anche la sua storia passata così complessa.
Bella e coinvolgente la chiusa, con quell’ultima parola ben evidenziata.
foto da web
Chiassosa e lunare
tra brandelli
di vento trascinante.
Solare e suggestiva
tra il chiarore della piazza
sull’acqua sussurrante.
Forte e fragile
le mura di città
dove la storia di ieri
non l’ha mai consumata.
Si sale, si scende
tra velati odori
di passi boschivi.
Silente e ridente
il chiasso
di occhi fugaci.
Ed io,
straniera qui,
lascio scorrere
la sua aria di arcobaleno,
tra l’amore
che mi ha suonato
il tuonante sillabare:
RESTA.
Glò D’Alessandro