Solo melma nelle strade
della mia isola maltrattata.
Portoni di case
che sembrano spelonche
così buie e cariche di detriti.
Volti esacerbati
davanti ad un disastro
inaspettato.
Sguardi che si posano
increduli
sui ricordi di una vita
che andrà ricostruita.
Ho visto oggetti
spuntare dal fango,
giocattoli e fotografie.
I risultati di un’ecografia
posti con diligenza su un ripiano
ad asciugare.
Ancora intrisi d’acqua
eppure così cari al tuo cuore
di donna e di madre
che quel bimbo hai portato
nel grembo.
Perché?
Quante volte
chi ha perso ogni cosa
si è chiesto: ”Perché?”
Solo fatalità,
cattiveria di una natura
matrigna?
No, impossibile crederlo
sebbene Tu sia
terra di siccità e alluvioni
difficile da gestire
faticosa da coltivare.
Non c’è vendetta
da parte tua,
tu stessa ti osservi incredula
tu stessa piegata
dalla medesima furia.
Omissioni, dimenticanze,
amore di denaro facile,
soprattutto là vanno cercate
le vere cause
di un grande dolore.