Il diritto al rispetto della propria dignità

L’ennesima vergogna per l’Italia, per la tanta gente seria che nonostante tutto la abita, la ama e vuole continuare a viverci.

Ho ancora davanti agli occhi le immagini dure e strazianti dei ragazzi stranieri rinchiusi nel Centro di accoglienza di Lampedusa.
“Accoglienza”, una parola così bella che assume un significato terribile in quel contesto.
Accoglienza per chi, e da parte di chi?

Vedo questi ragazzi, questi poveri giovani uomini nudi, privati non solo dei loro abiti ma di qualcosa di così bello che per ogni uomo è prioritario, l’essenza della propria umanità nel suo significato più pieno: la dignità di persona, che dovrebbe essere libera e non lo è, che ha diritto alla propria intimità, la quale viene invece violata, cancellata, uccisa.

Tornano alla mente periodi angosciosi della nostra storia non troppo lontana, e solo il fatto che certi pensieri si riaffaccino mi fa rabbrividire.
Perché gli errori già commessi, da altri o da noi, non ci aiutano ad affrontare le nuove esperienze con maggior equilibrio e consapevolezza?

Chi ci dà il diritto di trattare altri come noi alla stregua di oggetti? Non uso volutamente il termine “bestie” perché nutro troppo rispetto verso gli animali, non ne provo affatto, invece, verso quelle persone che nel Centro di Lampedusa hanno dimostrato di non possedere né tatto né sensibilità, ancor meno capacità di rispetto. Termini appartenenti ad altre lingue per loro sconosciute.

Doveva essere ancora una volta l’Europa a ricordarci che ognuno di noi ha il dovere di manifestare rispetto verso l’altro, e che per ogni uomo averlo è il più importante dei diritti?
Perché in fondo è da questo diritto che poi scaturiscono, in modo assolutamente naturale, tutti gli altri.

6 thoughts on “Il diritto al rispetto della propria dignità

  1. Chi ha dato, allora, il diritto a quelli che, soldi pubblici alla mano, hanno violato e straziato corpi di umani-fratelli? Ma lo sappiamo!..è lo stesso Stato Italiano che sceglie queste imprese che DEVONO dare assistenza e accoglienza, con vergogna e cattiveria, tanto da essere sempre additati, noi italiani!
    Ciao Piera
    Gavino

  2. Già, additati, rimproverati, talvolta disprezzati da altri Stati, europei e non. Siamo “italiani”, come spesso usano dire di noi, e giustamente ciò che questo termine sottende non ci piace, eppure facciamo ben poco affinché acquisisca una connotazione positiva.
    Ma io, nonostante tutto, voglio ancora credere in un cambiamento, non mi rassegno ancora al fatto di dovermi vergognare di essere nata qui, in un Paese tanto bello quanto “malato”.
    Buona Epifania, Gavino. Saluta tutti.
    Piera

  3. Dietro la parola dignità si cela spesso e volentieri un significato strumentalizzato dalla stessa Storia (che fino ad ora, ahimè, non ha insegnato nulla).
    Continuano ad esserci guerre (monetarie), schiavismo (per “bisogno” di sopravvivenza son stati deturpati contratti di lavoro), sfruttamento (la massa dei “poveri” al servizio ingiusto dei governi bancari, che son LORO a dettar legge, non i governi, in TUTTA Europa e nel mondo se vogliamo)

    Viviamo in un’epoca in cui tanto si è scritto (leggi, trattati) per monopolizzare alla fine un controllo totale sull’uomo, vuoi a causa di un imponente aumento demografico, vuoi perché i sistemi stanno rischiando di non riuscire più a controllare ciò che di “buono” sta venendo fuori (perché si è stufi di essere presi in giro con la parola “democrazia” che in effetti non esiste più)

    Tutto è attorniato da un sistema “razzista” monetario… e sappiamo bene chi lo sta imponendo: chi pretende da noi a livello europeo che vuol lasciare in un angolo ciò che con secoli di arti e beltà hanno istituito concetti primari come città, democrazia, valori e… dignità…

    Son uscita un po’ da ciò che volevo spiegare in modo semplice, ma la struttura di tutto ciò che ho citato sopra rappresenta una complessità che grazie alla moda dell'”interpretazione” (anche di cifre) che si è venuta a creare è terribile e… vuota.

    Scusa lo sfogo, Piera.

    Un abbraccione e grazie per la riflessione ♥

    [Glò]

    • Ti ringrazio molto, Glò, per questa tua riflessione tanto profonda quanto amara. Siamo nelle mani di chi occupa posti di potere, persone che spesso non ne avrebbero diritto, non avendo fatto niente per meritarli. Noi possiamo solo dire la nostra, denunciare nel nostro piccolo ciò che non condividiamo, che ci sembra ingiusto e arbitrario.
      Altro che scusare il tuo sfogo, ti ringrazio per averlo fatto! Perdona il ritardo nel risponderti.
      Ciao.
      Piera

  4. Ma è sacrosanto e giusto, questo sfogo di Glò e bisogna ringraziarla per averlo scritto.
    Sapessi cara Glò quanto siamo diventati impotenti in tutto, noi cittadini normali, abitanti di questo meraviglioso paese da cui, purtroppo, i giovani seri e colti stanno scappando! Mentre gli adulti, noi, resistono e lanciano frecce di civiltà, di cultura che ormai quasi nessuno apprezza e l’esempio viene dall’alto.
    Grazie, ti ho letto volentieri, ciao
    Gavino

  5. Grazie, Gavino, per l’ulteriore approfondimento e per questo bel dialogo tra amici. Conosco Glò da alcuni anni e so quanto sia profonda e sensibile, determinata nel denunciare ciò che ritiene ingiusto. Un caro saluto ad entrambi.
    Piera

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