C’è una tomba
in Slovenia,
custodisce le spoglie
di un ragazzo straniero.
Poco più di vent’anni,
due occhi grandi
spalancati sul mare.
Un agguato
in un casolare lontano,
soldati vestiti di nero
han deciso per lui
imbracciando un fucile.
Il suo nome
era Pietro Maria,
mi ha lasciato il dono
di portarne uno uguale.
Era solo un ragazzo,
mio zio,
fratello di Nina,
mia madre.
P.M.C.
Mi sono commossa nel leggerla…Un abbraccio grande
Giovanna
Cara Giovanna, stavo per venire da te…e ti ho trovata qui da me.
Grazie per il commento.
Piera
Una delle tue più belle poesie.
“Era solo un ragazzo,
mio zio,
fratello di Nina,
mia madre.”
Hai detto tutto, si può solo restare in silenzio.
franca
Per anni ho saputo pochissimo di lui, poi, grazie a delle persone sensibili, ho avuto modo di conoscerlo un po’ di più. Anche una mia cugina in primo grado ha il suo stesso nome, e lo stesso cognome, essendo figlia di un fratello. Trovo che sia bello.
Ti ringrazio, Franca, per le tue belle parole.
Piera
Commovente, penetra nel cuore e lì rimane.
Un abbraccio
Graziella
Ti ringrazio molto, Graziella, ricambio l’abbraccio.
Piera