Cercano gli occhi
di guardare
dentro le luci ardenti,
difficile non distogliere
lo sguardo.
“Guardi le luci, signora”.
Lei guarda, lei cerca di seguire
quel gioco crudele
di rossi, verdi, azzurri,
quel giallo che la mente
fa impazzire.
“Guardi la luce, signora”.
Il tono diventa perentorio.
E poi sarà il laser, lei crede,
ad entrare in azione,
a lacerare le carni
nella parte inferiore
dell’occhio sofferente.
“Quasi finito, signora”.
Le parole del medico
arrivano lontane,
ma non è vero,
ci vorrà del tempo
ancora.
E quel rimescolio,
quel qualcosa che ruota
dentro l’occhio
e che fa tanto male…
“Ecco, abbiamo concluso”,
ripetono le labbra
che lei non vede,
e pensa al volto
che ha conosciuto ieri,
era freddo, distante,
amabile mai.