Oggi voglio dedicare due testi alla mia isola, la Sardegna, che probabilmente è poco conosciuta dai turisti che vengono a visitarla, che ne amano sì le spiagge ma che spesso vanno via senza conoscere nulla dell’interno di questa terra difficile, pensando magari che Sardegna significhi esclusivamente mare.
L’isola ha delle zone più lontane dalla costa che in realtà sono bellissime, erroneamente trascurate, dove i monti non hanno cime molto alte ma sono incredibilmente imponenti, con forme particolari, come le rocce, così tanto scavate dall’acqua e dal vento.
E ci sono boschi suggestivi, e grotte affascinanti che non si dimenticano facilmente perché rapiscono e talvolta inquietano. E i nuraghi, che sono la gioia degli studiosi e degli appassionati.
Mi piacerebbe non sentire più, come mi capitò anni fa, turiste sdraiate al sole dire che le spiagge sono belle ma che l’isola non offre nient’altro. Che poca conoscenza del territorio in poche parole dette con superficialità, e quante opportunità perse!
Mi scuso per questo piccolo sfogo, ma da sarda non posso che amare la terra che mi ha dato le origini.
Ed ora ecco i due testi, scritti qualche tempo fa. Il primo, dopo una passeggiata all’interno di un bosco, il secondo, dopo una visita al Nuraghe Arrubiu, situato presso l’abitato di Orroli.
Per sentieri
Mi fermo un istante nella radura,
poi il percorso lungo i sentieri.
Mi inoltro curiosa nel bosco silenzioso
lasciandomi avvolgere
dal verde degli alberi,
dal muschio dei sassi,
dalle felci nascoste nell’ombra.
I licheni colorano le rocce
di giallo e arancio,
minuscole famiglie di funghi
punteggiano la terra.
Ascolto il ruscello che scorre
intonando per me sottovoce
il suo malinconico canto.
Il nuraghe
L’antica reggia si innalza verso il cielo,
nei corridoi, nelle stanze,
io ascolto le voci del passato.
Rivedo i padri percorrere i cunicoli,
sollevare il velo sugli antichi misteri.
Le pietre mi raccontano
scene di vita quotidiana,
storie di coraggiosi guerrieri.
Tutto parla nel silenzio
portando l’eco di un tempo remoto
ancora vivo nella memoria.
P.M.C.