Scorrono i giorni
sulle macerie
mentre scende la pioggia
e la neve ricopre monti
e muri lacerati.
Case e chiese
regalano silenzio al cielo
e rovine alla terra.
Tace ogni cosa
in attesa che la vita di tanti
si rimetta in cammino.
P.M.C.
Scorrono i giorni
sulle macerie
mentre scende la pioggia
e la neve ricopre monti
e muri lacerati.
Case e chiese
regalano silenzio al cielo
e rovine alla terra.
Tace ogni cosa
in attesa che la vita di tanti
si rimetta in cammino.
P.M.C.
Speriamo davvero che pian piano ci sia un nuovo “inizio”. Grazie per questo tuo angolo di pace
Sì, lo speriamo. Grazie per il commento, Emider, e soprattutto per l’amicizia che mi doni.
Piera
Le immagini di questa tua poesia, nella loro tragicità, sprigionano una potenza quieta. Si percepisce intensa la tua partecipazione al dramma di vita delle genti terremotate. Sicuramente ci sarà un nuovo inizio, ma le cicatrici rimarranno indelebili in chi l’ha vissuto, purtroppo.
Franca
Sì, rimarranno segni incancellabili negli adulti e nei bambini, per non parlare degli anziani, così fragili, e loro non avranno abbastanza tempo per provare a ricostruire un presente che poi diventerà futuro. Per fortuna qualcosa si sta muovendo, ricominciare con la scuola, sia pure in strutture prefabbricate, è un buon segno e potenzia la fiducia in una ripresa.
Grazie sempre, Franca.
Piera
Speriamo che tutto ritorni. Certo è un calvario per queste genti.
Un profondo dolore per tutti.
Grazie Piera.
Graziella
Grazie a te, Graziella. Ultimamente se ne parla meno, l’importante però è che la ricostruzione e il ritorno ad un quotidiano normale non si fermi, dopo tante parole.
Buon lunedì.
Piera