In questi giorni sto leggendo un interessante libro della poetessa Mariangela Gualtieri, si intitola “Le giovani parole” ed è stato pubblicato nel 2015 con la Giulio Einaudi Editore.
Conosco già da tempo questa brava autrice perché l’ho incontrata parecchi anni fa in occasione di un Festival Letterario che si tiene ogni anno a Seneghe, un piccolo centro non lontano da Oristano.
Non avendo ancora completato la lettura della sua bella raccolta di poesie, non posso certamente fare una recensione, per quanto breve, posso però dire che amo molto la sua poetica, il suo stile apparentemente semplice ma così denso di contenuti.
Voglio per ora proporre solo due testi, entrambi parlano della primavera, argomento in questo periodo assolutamente attuale.
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La primavera lancia frecciate
dal cuore dell’inverno.
Sono boccate tiepide le sue
dentro un’aria di vette.
La primavera promette
che verrà. Asciugherà le ossa
strette dal gelo. Farà quel suo lavoro
d’incantatrice. Legherà terra e stelo
ogni vagina alla matrice
di fecondità, ogni seme
sarà dotato di forza lanciatrice
e centrerà l’aggancio
e crescerà.
***
La primavera da lontano
sogna d’essere qui.
E’ quando un canto
qualunque d’uccello
abbatte massicci portali di gelo,
è quando assicura: non è stanca di noi
non smette la terra
di farsi brucare.
Butta su le forme i sapori
per farsi mangiare. Da scuri granelli
diventa animale – e anche pensiero –
sostanza di noi.
(Mariangela Gualtieri, Le giovani parole, 2015 Giulio Einaudi Editore)