Archivio | aprile 2019

Verso la Pasqua

 

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Venerdì che precede la Pasqua
giorno di silenzio e riflessione,
guardo gli alberi in fiore,
le diverse tonalità di rosa
mi confondono gli occhi,
come il rosso delle rose
nei giardini.

Tutto risplende
in questo giorno luminoso
di aprile,
e io, donna di poca fede,
oggi mi sento vicina
a quel fratello straordinario e lontano
che tutti noi chiamiamo Gesù.

P.M.C.

Amici poeti

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S’Archittu, un pezzetto della mia isola

Da tanto tempo desideravo riportare qui, su questo blog, le poesie di alcuni miei amici poeti. Trovo che siano tutte molto belle. Dietro ad ognuna di esse c’è una persona profonda, sensibile, con lo sguardo attento a tutto ciò che avviene intorno a noi, ma anche con lo sguardo aperto verso la propria interiorità, quello scrigno prezioso che custodiamo gelosamente, là dove forse siamo veramente noi stessi.

Voglio ringraziare questi cari amici per ciò che in questi anni mi hanno donato con i loro testi, per le emozioni che ho provato, gli stimoli che dalla loro parola scritta sono scaturiti, per non parlare dei messaggi e dei commenti su facebook, le mail e talvolta anche le telefonate.
Questa volta ho riportato le poesie di alcuni di loro, ma ci sono tanti altri amici cari di cui naturalmente parlerò in seguito.

Traboccante

Come un tiglio di giugno
cupo di sovrabbondante linfa
profumato di dolci pollini
immobile nella sua febbre
braccia rigogliose espanse
a offrire ombra e frescura
Come un tiglio di giugno
voglio essere io:
viva, solida, di verde traboccante
radicata a fondo nella mia terra
donare ombra fresca alla mia gente

Franca Canapini

Sono nata d’aprile

Sono nata d’aprile
al cessar
della guerra
in una casa
senza fiamma.
Ma c’era nell’aria
l’odore buono
delle stalle
e sotto la gronda
stupivano le rondini.

Infanzia …
Un trenino di latta
ai muri crivellati
un motivo alla radio …

“Oh mama, mama, mama
oh mama, mama, mama …”

Non sapevo della vita
le amare canzoni
né dei lacci
nascosti
per le vie.
Eppure …
tengo ancora malvarose
fra le mani …

Graziella Cappelli

Dolci gemme d’aprile.

Dolci gemme d’aprile al sol chiamate
dalla livrea splendente rivestite
sarete foglie o fiori al sol d’estate
soffici vesti agli alberi fiorite
Potesse il cuore con voi rinverdire
lasciare il peso dei perduti amori
quei ricordi che lo fanno soffrire
e sorridere al mondo come i fiori.
Splendi fresco mio sol, fammi gioire
voglio all’ombra del glicine dormire.

Franco Floris

La mia poesia è una regina scalza

La mia poesia
è una regina scalza
che cammina
sulle punte dell’erba
e sfiora appena appena
i fiori
La mia poesia
è una regina nuda
che chiede al sole
il suo mantello d’oro
ed alla notte
una coltre d’argento-
La mia poesia
è una regina bianca
dagli occhi scintillanti
che amano scrutare
negli anfratti dei cuori
La mia poesia
è una regina nera
che cammina leggera
sulle dune
incurante se il vento
traccia non lascerà
delle sue impronte.

Giovanna Giordani

Estasi

E’ una luce
che vibra nel buio
è un suono
che esalta il silenzio
nulla è più dolce
niente è più lieve
del sussurro dell’anima
sublime melodia
per il cuore che ascolta
mentre l’orizzonte
si spalanca
e il mondo intero
entra in me.
E di quel mondo
sono al contempo
madre e figlio
in un abbraccio
senza più tempo
né confine.

Renzo Montagnoli

A te che sei

Vorrei dirti
quello che non vuoi
vorrei darti
quello che non hai
dimostrarti
quello che non sei
quello che sei
quello che io sono
quello che ho
quello che ho avuto
quello che non avrò

le mie
e le tue debolezze
mischiate
a quelle ricchezze
che fanno parte
della vita nostra

uno specchio
un desiderio

e si fa sera

Gavino Puggioni

Una nuova vita

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E’ spuntata una notte
all’improvviso
in una pianta
la verde gemma
e come un giunco ora
va su diritta verso il cielo.

E’ una pianta vecchia
mal ridotta, non bella,
già quasi destinata.
Invece lei, scolorita e sciatta,
ha dato con fatica la vita
ad una nuova nata.

Piera M. Chessa

Per i sentieri dell’Arci

 

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Quanti giochi
di ombre e luci
nei sentieri dell’Arci,
il verde mi circonda
e mi abbraccia
nel suo intreccio
di tronchi e rami
carichi di foglie.

L’azzurro del cielo
si fa strada nel mezzo
mentre io,
maltrattando la terra
con i passi,
rincorro versi
nella mia mente.

Piera M. Chessa

Il monte Arci

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foto da web

Il monte Arci è un vulcano spento che si trova nella pianura del Campidano, in provincia di Oristano, esattamente nel territorio di Uras. E’ costituito da tre torrioni, la cima più elevata raggiunge gli 812 metri sul livello del mare. Il suo Parco si estende per 270 kmq nei territori di undici comuni della provincia di Oristano, tra questi, Pau, Ales, Morgongiori, Masullas, Marrubiu, Villaurbana. Poco distante si trova la strada statale 131, più conosciuta come la “Carlo Felice”, la sua vicinanza permette di raggiungere senza difficoltà il Parco, che merita di essere visitato non soltanto per la bellezza della natura ma anche per la sua storia, l’archeologia e le tradizioni culturali dei vari paesi situati nelle vicinanze.

Nel Parco si trova il più grande giacimento di ossidiana della Sardegna, nascosto proprio nelle viscere del monte Arci. Si tratta di un vetro naturale di origine vulcanica che, di solito, si presenta come una pietra nera e lucente, ma talvolta anche grigia, o con tonalità che danno sul verde, sul blu o sul rosso. L’ossidiana è poco diffusa nel mare Mediterraneo, nell’Isola invece venne usata per la costruzione di armi, ma anche di utensili di vario genere fin dal Neolitico Antico, nel VI millennio a.C., soprattutto nel territorio di Pau; fu allora che andarono formandosi  le numerose officine per la raccolta e la lavorazione dell’ossidiana, e furono parecchie le popolazioni che arrivarono in Sardegna attratte da questo prezioso minerale.

Oggi invece i diversi artigiani della zona sono diventati molto abili nella preparazione di pregiati monili. A Pau, piccolo paese situato all’interno del Parco, è stato, da tempo, allestito un museo, non è grande, ma merita di essere visitato, per conoscere la storia millenaria dell’ossidiana ma anche dell’intero territorio.

Per quanto riguarda l’aspetto naturalistico, quasi tutto il Parco è ricoperto di lecci, sono tuttavia presenti anche le sughere, le roverelle e la macchia mediterranea. In particolare, nel territorio di Ales, vi è una zona piuttosto nota denominata “S’acqua frida”, l’acqua fredda, dove i lecci sono i padroni incontrastati, e dove sono presenti diverse sorgenti.

Per quanto riguarda la fauna, i boschi del Parco sono popolati da cinghiali, volpi, donnole e martore, da diversi anni sono nuovamente presenti i daini e i cervi. Tra le varie specie di uccelli vanno ricordati i colombacci, le ghiandaie e le upupe, tra i rapaci, soprattutto lo sparviero e il falco.

(Le notizie sono state reperite sul web, in particolare sui seguenti siti: www.sardegnaturismo.it, e http://www.marecalmo.org.)

Le foto in basso sono state scattate da me.

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Piera M.Chessa