foto da web
Io, uno tra gli altri
e il mio dolore così uguale
a quello di tanti,
come pure l’orrore che viviamo.
Uno strano silenzio mi avvolge
e poi, improvvise, le urla,
il pianto dei bambini,
il fragile lamento dei vecchi.
Una vita sospesa,
mille vite sospese
ed altre ed altre ancora!
Che ne sarà di noi
che ancora non sappiamo?
Che ricordo lasceremo
al mondo che verrà?
Si saprà mai delle nostre paure,
della dignità calpestata
di un popolo così spesso deriso
e maltrattato?
I nostri corpi si asciugano,
gli abiti che li avvolgono
appaiono troppo ampi,
mentre sui nostri volti
scavati dalla fame
gli occhi sembrano immensi,
lucidi per la febbre come sono.
P.M.C.