
(foto da web)
Continuano gli esodi,
i lunghi viaggi
verso Paesi più sicuri,
le morti dei civili
che appaiono senza fine,
quella di chi non ce l’ha fatta
o che non ha voluto
abbandonare la sua terra.
Strade vuote nelle città
prigioniere degli aggressori,
fuochi rossi e luci inquietanti,
in lontananza rumori assordanti.
Palazzi che si frantumano
e a pezzi cadono
su vie e marciapiedi.
Dov’è la vita a Mariupol,
chiamata da tutti città fantasma?
Dove stanno le scuole frequentate
da ragazzi e bambini?
Dove le chiese, gli ospedali,
i negozi, i giardini?
Tutto è andato disperso.
Rimarrà forse la memoria,
il ricordo doloroso degli assenti,
la mente confusa degli anziani
mai partiti, legati alla casa per la vita.
E dove, dove arriverà la follia
di chi ha deciso tutto questo
seduto comodamente
davanti a una scrivania?
Il mondo parla, ma spesso tace,
attonito, incapace
di prendere decisioni
dopo i troppi errori compiuti
lungo il corso degli anni.
Piera M. Chessa
…e continuano a compierli…non noi, gente comune, che al pari degli Ucraini che scappano vogliamo solo e soltanto la pace e siamo impotenti
Sono d’accordo con te, Franca, purtroppo è così. E tutto sembra rimanere fermo, senza intravedere ancora nessuna soluzione.
Un saluto.
Piera