Ricerca


 foto da web

Mi capita, talvolta, di fermarmi

davanti al portone di una chiesa,

e di entrare

ma non per la funzione religiosa.

 

Mi piace e mi fa bene

l’ampiezza pura delle arcate,

il silenzio, tra le colonne,

di una solitudine cercata.

 

Guardarmi intorno

e amare quel vuoto,

le assenze, la presenza di qualcosa

di indecifrabile, che pure c’è.

 

Non amo in quei momenti

gli ornamenti, le cose appariscenti

ma semplici banchi,

statue ridotte all’essenziale,

l’invito alla riflessione.

 

La spiritualità evita la ricchezza,

si cammina dentro, nel silenzio,

spesso con sofferenza,

distanti dallo sguardo altrui.

 

P.M.C.

 

 

10 thoughts on “Ricerca

  1. “La spiritualità evita la ricchezza”

    Hai dato voce al mio silenzio quasi inespressivo.
    Ciò che mi conduce in questi ampi spazi non è per credo, ma per semplice avvicinamento ad una spiritualità ricca con le sue arcate, le sue navate ed il suo fulcro centrale: la nostra rappresentazione al centro d’una vita non da recitare, ma da vivere con tutte le sue sembianze emotive.
    Lo confesso: mi rifugio dentro le “chiese” per ascoltare una divinità dentro me stessa, perchè se vivo vuol dire che SO respirare, al di là delle azioni, buone o cattive che siano… umane. Ecco. Anche se sempre più difficile da “condividere”.

    grazie, amica mia.

    E’ sempre bello sostare qui e conversare con te, in maniera semplice e pulita…

    Glò

    • Buongiorno, Glò, grazie per questo bel commento, per questo approfondimento, direi.
      “…una vita non da recitare, ma da vivere con tutte le sue sembianze emotive.”
      Una vita quindi “autentica”. Mi sembra di capire che entrando in una chiesa deserta provi anche tu le stesse sensazioni e l’esigenza di ritrovarti.
      Grazie anche per le belle parole.
      Ciao.

      Piera

  2. La spiritualità evita la ricchezza,

    si cammina dentro, nel silenzio,

    spesso con sofferenza,

    distanti dallo sguardo altrui.

    E’ così vero, cara Piera, così condivisibile. Brava
    franca

  3. Ciao, Franca. Talvolta nella confusione e nella corsa della vita di tutti i giorni capita di dimenticare il dialogo con noi stessi, per fortuna è un’esigenza che si avverte, quale luogo migliore per ascoltarsi?
    In realtà luoghi ce ne sono diversi, ma all’interno di una chiesa il bisogno di “spiritualità” sembra amplificarsi.
    Buona giornata e buon lavoro.

    Piera

  4. Quei “vuoti” che hai trovato, cara Piera, formano i sentimenti più belli, direi scarni ma puri, che l’animo nostro può incontrare e, credimi, sono quelli più sentiti perchè “respirati”
    Ciao

    • Forse è la solennità del luogo che ti predispone alla riflessione, però è singolare che spesso i sentimenti di cui parliamo siano meno intensi e autentici quando nello stesso luogo si è in tanti.
      Magari è proprio la profondità del silenzio che ci indirizza in questo senso
      Grazie, Gavino. A presto.

      Piera

  5. L’essenzialità: sarebbe bello incominciare ad andare in quella direzione.
    Incominciare a liberarsi delle tante sovrastrutture almeno un poco, ci guadagneremmo in “leggerezza” e anche in “ricchezza”.
    Grazie, Mimma, della visita. Ciao.

    Piera

  6. La spiritualità è l’essenza dell’anima. Ritrovarla integra in un luogo “definito” sacro, dove si respira il silenzio e la solitudine è un’esperienza arricchente, senza dubbio.
    Ciao Piera
    Car

  7. Senza voler sminuire il luogo, che ha comunque la sua valenza, credo che si provi lo stesso sentimento anche in altri posti.
    Capita davanti agli spettacoli della natura o nel silenzio della notte, in compagnia di qualcuno che sentiamo vicino per l’identico sguardo sul mondo, nel leggere un libro capace di catturarci o nel guardare un film di grande intensità. Sono convinta che questo “sentire” sia così forte da occupare spazi immensi nella nostra mente ma anche intorno a noi.
    Grazie, Carmen.

    Piera

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