Il monte Arci

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foto da web

Il monte Arci è un vulcano spento che si trova nella pianura del Campidano, in provincia di Oristano, esattamente nel territorio di Uras. E’ costituito da tre torrioni, la cima più elevata raggiunge gli 812 metri sul livello del mare. Il suo Parco si estende per 270 kmq nei territori di undici comuni della provincia di Oristano, tra questi, Pau, Ales, Morgongiori, Masullas, Marrubiu, Villaurbana. Poco distante si trova la strada statale 131, più conosciuta come la “Carlo Felice”, la sua vicinanza permette di raggiungere senza difficoltà il Parco, che merita di essere visitato non soltanto per la bellezza della natura ma anche per la sua storia, l’archeologia e le tradizioni culturali dei vari paesi situati nelle vicinanze.

Nel Parco si trova il più grande giacimento di ossidiana della Sardegna, nascosto proprio nelle viscere del monte Arci. Si tratta di un vetro naturale di origine vulcanica che, di solito, si presenta come una pietra nera e lucente, ma talvolta anche grigia, o con tonalità che danno sul verde, sul blu o sul rosso. L’ossidiana è poco diffusa nel mare Mediterraneo, nell’Isola invece venne usata per la costruzione di armi, ma anche di utensili di vario genere fin dal Neolitico Antico, nel VI millennio a.C., soprattutto nel territorio di Pau; fu allora che andarono formandosi  le numerose officine per la raccolta e la lavorazione dell’ossidiana, e furono parecchie le popolazioni che arrivarono in Sardegna attratte da questo prezioso minerale.

Oggi invece i diversi artigiani della zona sono diventati molto abili nella preparazione di pregiati monili. A Pau, piccolo paese situato all’interno del Parco, è stato, da tempo, allestito un museo, non è grande, ma merita di essere visitato, per conoscere la storia millenaria dell’ossidiana ma anche dell’intero territorio.

Per quanto riguarda l’aspetto naturalistico, quasi tutto il Parco è ricoperto di lecci, sono tuttavia presenti anche le sughere, le roverelle e la macchia mediterranea. In particolare, nel territorio di Ales, vi è una zona piuttosto nota denominata “S’acqua frida”, l’acqua fredda, dove i lecci sono i padroni incontrastati, e dove sono presenti diverse sorgenti.

Per quanto riguarda la fauna, i boschi del Parco sono popolati da cinghiali, volpi, donnole e martore, da diversi anni sono nuovamente presenti i daini e i cervi. Tra le varie specie di uccelli vanno ricordati i colombacci, le ghiandaie e le upupe, tra i rapaci, soprattutto lo sparviero e il falco.

(Le notizie sono state reperite sul web, in particolare sui seguenti siti: www.sardegnaturismo.it, e http://www.marecalmo.org.)

Le foto in basso sono state scattate da me.

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Piera M.Chessa

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