Alcune poesie di Hermann Hesse

 

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Incontrai per la prima volta Hermann Hesse quasi tre decenni fa, quando mio figlio frequentava la quarta ginnasio. Aveva un’insegnante di lettere tanto severa quanto brava. Ricordo che alla fine dell’anno propose ai suoi ragazzi, durante l’estate, la lettura di alcuni libri, tutti dello stesso autore. Quel primo anno scelse appunto Hermann Hesse. Fu una grande scoperta per mio figlio, ma non lo fu meno per me. Mi piacque subito. Inizialmente mi avvicinai al narratore, lessi di lui parecchi libri, li conservo tutti, e tutti con lo stesso affetto, solo più tardi scoprii il poeta.
Di Hesse scrittore parlerò più a lungo in seguito, ora desidero soltanto riportare alcuni suoi testi poetici i cui contenuti hanno attirato la mia attenzione, così come il suo sguardo ampio e profondo.
Le poesie sono tratte da un libro molto interessante, seppure non recentissimo, che fa parte di una collana intitolata Poeti del Mondo, dedicata ad autori di diverse nazionalità, e pubblicata dal Gruppo Editoriale L’Espresso. L’intera opera è curata da Maurizio Cucchi.

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Ti chiesi

Ti chiesi perché mai posi il tuo occhio
di buon grado nel mio,
come una stella vivida del cielo
in un oscuro flutto.

Tu mi guardasti a lungo,
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
poi mi dicesti con tenerezza:
Ti voglio bene perché sei tanto triste.

[…]

1898

Primavera

In cripte al crepuscolo
ho a lungo sognato
dei tuoi alberi e arie azzurre,
del tuo profumo e canto di uccelli.

Ora giaci dischiusa
gioiello splendente
inondata di luce,
un incanto per me.

Mi conosci di nuovo,
e morbida mi tenti,
mi vibra per tutte le membra
il tuo beato presente.

Aprile 1899

Notte

Ho spento il lume; la finestra aperta
ora la notte nel suo flutto bagna,
mi abbraccia mite come una sorella
e come una compagna.

Eguale nostalgia ci ammala e sogni
che sembrano presagi: con alterna
voce parliamo degli antichi giorni
nella casa paterna.

1907

La fiorita rama

Col vento, contro il vento,
s’agita sempre la fiorita rama;
sempre tra giorni chiari e giorni oscuri,
tra volere e svolere,
simile a un bimbo s’agita il mio cuore.

Finché, caduti i fiori,
la rama è ferma, carica di frutti;
finché il cuore, di fanciullezza sazio,
ha la sua pace, e sa:
pien di gioia e non vano
era l’inquieto gioco della vita.

14.2.1913

Farfalla azzurra

Piccola, azzurra aleggia
una farfalla, il vento la agita,
un brivido di madreperla
scintilla, tremola, trapassa.
Così nello sfavillio d’un momento,
così nel fugace alitare,
vidi la felicità farmi un cenno
scintillare, tremolare, trapassare.

(Poeti del Mondo, a cura di Maurizio Cucchi, Hermann Hesse, Poesie. Gruppo Editoriale L’Espresso)

 

Hermann Hesse nacque a Calw, in Germania, esattamente nella Foresta Nera, il 2 luglio del 1877, e morì a Montagnola, in Svizzera, il 9 agosto del 1962.
Tra le sue opere più importanti, Peter Camenzind, considerato dai critici il suo primo successo letterario, pubblicato nel 1904, poi, Siddharta, del 1922, Il lupo della steppa, del 1927, Narciso e Boccadoro, del 1930, infine, Il gioco delle perle di vetro, del 1943.
Per quanto riguarda invece la sua produzione letteraria in versi, l’anno precedente, nel 1942, venne pubblicata l’intera raccolta delle sue Poesie. Ve ne fu un’altra, molti anni più tardi, nel 1961, nella quale vennero ulteriormente inseriti dei nuovi testi poetici.

2 thoughts on “Alcune poesie di Hermann Hesse

  1. Ti ringrazio, Franca, effettivamente H. Hesse è conosciuto più come romanziere che come poeta. Una cosa di cui si ha poca conoscenza è che è stato anche pittore.Non so se allo stesso livello delle altre attitudini, però lo è stato.
    Ciao, cara. Buon lunedì, spero non troppo piovoso.
    Piera

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