Bitti: l’alluvione del 28 novembre 2020

Bitti (foto da web)

Sono trascorsi alcuni giorni dal momento in cui il paese di Bitti, situato nella sub-regione della Barbagia, è stato travolto dall’acqua, che ha causato ingentissimi danni, e purtroppo anche tre vittime.
Difficile descrivere quello che si prova, perché ogni parte della nostra isola è cara a ognuno di noi, così come avviene in ogni altra regione, per cui il mio dispiacere è uguale a quello provato da ogni abitante della Sardegna.
Bitti è uno dei tanti bei borghi di quest’isola, e vedere quello strazio nelle strade, intorno e dentro le case, fa veramente male. Sapere che tre persone, tre vite, non ci sono più, non può lasciare nessuna persona sensibile indifferente. Una di esse era un uomo di cinquantacinque anni, i suoi compaesani lo hanno ricordato con rimpianto, le altre due, una coppia di anziani. Il marito è stato trovato per primo, inizialmente si parlava infatti di due vittime. Aveva novant’anni, ma l’età non significa nulla, niente toglie alla sofferenza e all’assenza. La moglie è stata ritrovata più tardi, a un chilometro di distanza da casa. Di anni ne aveva ottantanove, sembra che non si sia resa conto di quello che stava succedendo intorno a lei.
Quante abitazioni rovinate, quanti ricordi scomparsi nel giro di poche ore!
Esattamente come era successo presso Olbia sette anni fa, nel 2013, ma anche nello stesso Bitti e in altre zone dell’isola.
Per fortuna talvolta avvengono dei piccoli miracoli, che, forse perché inattesi, appaiono grandi.
Dopo lo stordimento delle prime ore, gli abitanti di Bitti hanno cercato di reagire, di rimboccarsi le maniche e non darsi per vinti. E in questa coraggiosa presa di coscienza hanno scoperto di non essere soli e di avere al loro fianco tante persone sensibili e solidali che sono arrivate a dare il loro aiuto.
Fa bene vedere alcune immagini di questi ultimi giorni, uomini e donne che lavorano insieme per liberare le strade e le case dai detriti e dal fango, che per ore e ore sono venuti giù allagando le vie del paese. Una fiumana che sembrava una furia impossibile da fermare, che spostava, come fossero fuscelli, le malcapitate automobili e tutto ciò che trovava lungo il percorso.
Sarà difficile per tutti noi dimenticare quei video e quelle fote, impossibile per Bitti rimuovere questa terribile esperienza e scordare le tre vittime, i cui parenti e il paese intero piangeranno a lungo.
Indubbiamente si cercherà di fare chiarezza sul perché tutto questo sia potuto succedere. Capire se la natura abbia deciso di mostrare il suo volto di matrigna, o se, benevola come spesso sa essere, la cause vadano cercate altrove.
Il mio pensiero, e credo quello di tutti noi va, in questi momenti, a chi si sente più fragile: ai familiari delle vittime e a chi si trova privato di una casa che possa accoglierlo, e forse con un pezzo di passato che non c’é più.

Bitti (foto da web)

Piera M. Chessa

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